La mia giornata con te finisce
quando, mettendoti a letto, ti sussurro in un orecchio: “ti voglio bene: sei il
tesoro più prezioso che ho! Fai bei sogni piccola . . .”
Poi mentre me ne
torno in salotto penso a quella poesia di Kahlil Gibran che recita così: “ i
vostri figli non sono figli vostri, sono i figli e le figlie della forza stessa
della vita […] dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono . . .”
Allora penso a come potrei
esprimerti in poche parole quanto sei importante per me, quanto la tua
allegria, i tuoi sorrisi e il tuo essere così speciale sia così prezioso. Penso
e ripenso ma non trovo niente di meglio della frase che di solito ti sussurro.
Crescendo spero che capirai che
non ti considero una mia proprietà ma un meraviglioso dono, un dono che
custodisco con immensa cura e che cerco di accompagnare sulla strada della
vita.
Starti accanto, vederti crescere,
partecipare ai tuoi successi e alle tue difficoltà è per me fonte d’immensa
felicità. Sogno di poterti veder diventare grande, di affiancarti nel percorso
della vita e sapere che diventerai una donna felice, amata, forte e sicura di
se stessa . . . allora sarò una madre realizzata.
Una mamma che ha dato tutta se
stessa affinchè tu cresca circondata d’amore a da valori, da creatività e
sicurezza, una mamma che ha fatto il possibile ( e a volte anche l’impossibile)
per renderti felice.
Renderti felice e aiutarti a
crescere: questo ti diciamo io e papà quando ti spieghiamo perché a volte
dobbiamo dire NO, o perché siamo costretti ad alzare la voce per sovrastare i
tuoi capricci.
Compito difficile quello dei
genitori, compito che nessuno t’insegna a fare. Spero sempre di poter essere un
genitore come lo sono stati mia mamma e mio papà per me, allora spererei di
essere all’altezza delle tue aspettative, piccola mia.
“ …voi siete l’arco dal quale,
come frecce vive, i vostri figli sono lanciati avanti. L’Arciere mira al
bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore
affinchè le sue frecce possano andare veloci e lontane. Lasciatevi tendere con
gioia dalle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che
volano e l’arco che rimane saldo.”
Così termina la poesia di Gibran,
quindi quale miglior desiderio, il mio, se non quello di essere un “Buon Arco”
affinchè tu, piccola la mia freccia, sia lanciata in avanti sul sentiero
dell’infinito e possa andare veloce e lontana.
Si sa, il tempo corre troppo e tu
stai crescendo a vista d’occhio, ma ricorda che in ogni caso sarai sempre nel
mio cuore e ti custodirò qui proprio come il mio tesoro più prezioso.
Ti voglio bene Nadia, fai bei
sogni . . .